Scuola aperta

Il Liceo Artistico “Bruno Cassinari” di Piacenza, già dai suoi primi anni di vita, ha avvertito l’impellente necessità che la scuola si aprisse ad un dialogo critico con tutti quei soggetti che si muovono nel territorio, mirando a connotarsi come scuola “aperta” al servizio della comunità.
Tale presupposto ha dato luogo a scambi e collaborazioni con le Istituzioni piacentine, con il mondo della cultura, con quello delle associazioni di diverso genere.

Essere “scuola aperta” costituisce per il Liceo Artistico un forte impegno a radicarsi nel territorio, offrendosi come servizio e punto di confronto sui temi della cultura artistica.
Il dibattito sull’innovazione, che ha trovato nella scuola momenti di significativo confronto, ha realizzato i frutti migliori allorché essa è stata in grado di aprirsi al contributo che veniva dal proprio esterno, rinunciando al ruolo di detentrice di accademiche verità.

Il Liceo Artistico favorisce il rapporto tra i propri ex-studenti ed il mondo del lavoro offrendo possibilità di incontro e raccordo tra quanti operano in sede territoriale e i propri diplomati.
L’impegno che il Liceo Artistico intende assumere nei confronti del territorio come luogo di incontro e confronto sui temi della cultura artistica si attua con programmi pluriennali che prevedono di volta in volta la scelta di partner con i quali si stipulano apposite convenzioni.

La scuola come partner nella produzione culturale

Il Liceo Artistico “B. Cassinari” di Piacenza, certo della propria vocazione di dover costituire un punto di riferimento nel territorio piacentino per le arti figurative, per la progettazione architettonica, per l’audiovisivo, per il design, per il graphic design, per la scenografia, rende partecipi gli amministratori e le istituzioni che presiedono le attività culturali del territorio del proprio programma di lavoro al fine di poter attivare un dialogo effettivo sugli intenti perseguiti dallo stesso Liceo ed eventualmente di poter trovare occasioni di collaborazione.

I propri programmi prendono spunto da fondamentali e irrinunciabili considerazioni sul rapporto tra la scuola ed il territorio e sul valore che la “cultura” può comportare come occasione fondamentale di crescita dell’istituzione scolastica.

Garantire la qualità della scuola comporta l’assunzione di responsabilità da parte di numerosi soggetti tra i quali gli operatori scolastici ed il mondo dello cultura che all’esterno di essa opera.
Se per gli operatori è necessario prendere coscienza dei limiti della formazione erogata e della ristrettezza delle potenzialità dell’istituzione, per il mondo della cultura è indispensabile l’assunzione di responsabilità nei confronti della formazione e la consapevolezza di dover offrire il proprio contributo alla crescita della istituzione scolastica.

La scuola, se si colloca nel giusto ruolo, può essere partner interessante per la realizzazione di operazioni culturali di alto profilo; condizione indispensabile perché ciò avvenga, oltre alla raggiunta consapevolezza degli operatori scolastici dei limiti delle potenzialità dell’istituzione nella quale operano, è la presenza di soggetti esterni che scelgano di lavorare con la scuola, convinti che il proprio saper fare tragga vantaggio dalla presenza di quelle acerbe, ma nuove idee che gli studenti in modo quasi miracoloso talvolta sanno esprimere.

La scuola in generale ha accumulato negli anni indubbi ritardi ed estraneità rispetto ad una società che si è andata sviluppando in modo frenetico e talvolta contraddittorio, tanto che la capacità di lettura del ‘reale’ che la scuola avrebbe dovuto sviluppare nei giovani si è andata sempre più riducendo, fino a tollerare fenomeni culturali giovanili di tipo imitativo e omologante, mutuati in modo superficiale dalle culture di altri paesi.


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